domenica 5 ottobre 2008

Un mese, nessun rimpianto, centomila volti (di centomila colori)

Davanti a un foglio (elettronico…sigh) bianco…scappano le parole che si susseguono nella mia testa…

In queste settimane ho sperimentato lo spettro completo delle emozioni umane…

Il bilancio del mio primo lungo mese a Bruxelles è positivo. Ma che fatica.

Oggi ho salutato HCB (Happy Center Boy) e suo fratello: se ne vanno in Giordania. Così i miei amici se ne vanno. Abbiamo deciso di non dirci addio ma il loro au revoir mazmazel era una bugia: sappiamo che non ci vedremo mai più…non resta che frugare tra gli angoli della memoria per ridere un po’ delle nostre cazzate (tipo: ci hanno chiuso nella metro perché dopo l’ultimo treno non siamo usciti dalla stazione…e abbiamo dovuto chiamare Monsieur Metro all’una di notte per farci liberare…).

In questo mese non sono mancate delle Ceciliate: mercoledì ho ricevuto il primo incarico importante al centro, cioè accogliere 2 stagisti alle h11 e mostrare loro il centro e i vari servizi…ebbene: Cecilia ansiosa si è presentata sul binario 7 della Gare du Nord alle h9.30 (il treno è alle ore 10.52)…attendo…attendo…arriva il treno: salgo; nel mentre cambiano il tabellone elettronico e parte un annuncio vocale: quel treno non va a Rixensart!! Ehm…MA CHI CAPISCE GLI ANNUNCI VOCALI?? Si chiudono le porte…il treno parte…e leggo distrattamente la direzione: Leuven…nella mia testa congelata si accende una lampadina (troppo tardi)…Leuven????? Non è la mia direzione #%&!§ Scendo alla prima stazione: Schaarbeek (leggi: il Bronx). La stazione è deserta, l’annuncio vocale guasto, nessun tabellone elettronico, orari scarabocchiati…in quel momento avrei voluto piangere. Ma alla fine me la sono cavata (e, ovviamente, sono arrivata in ritardo al mio primo incarico uffciale).

Intanto continua l’emergenza freddo in rue Ptagere 58…mentre scrivo in cucina ho acceso 3 fornelli per scaldare la stanza.

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