lunedì 22 settembre 2008
Mi sento Salman Rushdie
La mia settimana comincia con un bellissimo risveglio h6:30 per andare a scuola di francese...dove scopro che una terribile fatwa pende sulla mia testa.
La professoressa ci dona un topic di discussione: il razzismo...e il dibattito scivola inevitabilmente sul tema religione (ricordo: la mia classe è composta da 10 ragazze di cui 7 musulmane praticanti di cui 3 portano il velo) e la mia vicina di banco avvolta nel suo scafandro mi annuncia severa che sono un'anima perduta in quanto
a) sono atea (se fossi stata una cristiana, cioè "gente del libro" avrei avuto qualche chance di redenzione)
b) ho avuto più morosini con i quali non ho passato tutto il tempo a parlare di metereologia prima del matrimonio
c) non porto il velo, e ciò non mi rende degna del rispetto delle persone.
Molto bene.
Un po' incazzata ho cercato di spiegare che
a) non credo in Dio ma non per questo violo tutti i 10 comandamenti
b) l'amour c'est l'amour
c) gli uomini dovrebbero cominciare a contenere i loro ormoni anche se vedono un capello che scende sulla guancia di una soave fanciulla.
Mmh ma la mia vicina di banco, nonchè braccio destro di al qaeda da quel che ho capito, non si è degnata di ascoltare le mie repliche e non ha usato mezze misure per dirmi che io non credo in Dio ma nel momento in cui morirò e ci sarà Dio a giudicarmi saranno cazzi miei.
Moooolto bene.
Pensavo che la mia giornata non fosse finita una volta uscita dal cancello della scuola ma la vita ci riserva un sacco di sorprese.
Dopo 3 ore a Rixensart a non fare assolutamente niente perchè non c'era assolutamente niente da fare (tranne, ovviamente, giocare a biliardo) e dopo aver mangiato una TERRIBILE pasta scotta e insipida alla mensa del centro...salgo sul mio bel trenino della Vallonia...e vengo pervasa da un penetrante olezzo di cognac: un ubriaco è svenuto nel mio vagone.
Penso solo ad una parola: Yuppiduppidu
Arriva il capotreno, arriva l'addetto alla sicurezza...arriva l'ambulanza che viene a prendere Monsieur Alcolique alla stazione.
Per fortuna a casa mi aspettava un te caldo alla cannella preparato con tanto amore dalle mie coinquiline rumene (atee) ... Home sweet home
ah! Se non scrivo più sul blog...è perchè la Corte Suprema dell'Emirato Islamico di Bruxelles mi hanno fatto saltare in aria come i Buddha di Bamiyan...
giovedì 18 settembre 2008
la notte adesso scende con le sue mani fredde su di me ma che freddo fa ma che freddo fa
Clima artico, tecnologia opinabile... questa non è una sezione del blog: QUESTO E’ UN S.O.S!! Come si accende la stufa di rue Potagere 58???
Occhei, ho imparato ad accendere il boiler del bagno perdendo due dita in cancrena per lo sforzo di schiacciare quei minuscoli ma durissimi bottoncini e pigiandoli per 6h consecutive …ora sono al livello due: accendere il riscaldamento in cucina.
Roberta e io abbiamo premuto ininterrottamente qualsiasi cosa fosse schiacciabile sulla stufa per 20 minuti consecutivi ma rien à fair… se non avete più miei notizie… è perché ho fatto la stessa fine del protagonista di “into the wild”: intossicata dalla mensa di rixensart, congelata nel mio letto. R.I.P.
martedì 16 settembre 2008
Rifugiato politico
Oggi ho imparato cosa significa il termine rifugiato politico. Ho imparato quello che 3 anni di università, i giornali e i reportage non mi avevano mai insegnato.
Le mie orecchie hanno ascoltato (e ascolteranno) racconti dell’orrore che nemmeno l’immaginazione di Tarantino avrebbe potuto concepire.
Sono talmente piena di disgusto che non so nemmeno cosa pensare o dire o scrivere. Posso solo ascoltare e annuire e cercare di comprendere ma non posso perché la mia vita dorata non mi ha insegnato cos’è il terrore della morte. Oggi ho imparato cosa significa il termine rifugiato politico e mi sono sentita inutile.
lunedì 8 settembre 2008
Josh Hartnett non lava i panni a St. Josse
Primo giorno di “lavoro” a Rixensart. 40 minuti di treno per arrivare a Pleasantville (credo non esistano cittadine reali come Rixensart…non è altro che una ricostruzione minuziosa di una cittadina americaneggiante nel cuore di Cinecittà) 15 minuti di sentiero tutto dritto (è proprio Pleasantville!!) per arrivare al centro per domandeurs d’asile. Grazie Roberta per avermi accompagnata (il sodalizio Italia-Romania è inossidabile…soprattutto quando ci chiedono: da dove vieni? Romania! Ahiahiahai…e tu? Italia…oh la poubelle!! Eh già Italia, Romania, una faccia, una razza…oh…creerò un gruppo su feisbuc).
Mi accoglie Monsieur Henryk, l’addetto all’alfabetizzazione che conosce più o meno una trentina di lingue, mi presenta Sorina, l’addetta al servizio doposcuola, italo-rumena trapiantata in Belgio che odia la pioggia e le nuvole e rimpiange Padova. Mi spiegano che tutto deve essere tenuto sotto-chiave: ufficio, bagno, sala-giochi, refettorio, biblioteca, sala computer (mi chiedo: i residenti li stanno tenendo sotto-chiave?!? Ah no…è Ramadan, non vola una mosca).
Ricevo la mia forchetta, il mio coltello, il mio cucchiaio, la mia ciotola e la mia tazza. Breve (breve?! È grande quanto Cerese questo centro!) tour del centro…molte strette di mano…troppi baci sulla guancia!!
Sì sì sono io quella che sostituisce Julie e sto qui un anno. Vengo dall’Italia…sì, siamo pieni di rifiuti.
Breve bla bla con tutti (Hai già bevuto la birra belga? Ah sì anche io in Albania ho preso un virus intestinale! E cosette del genere…e infine: la mensa! Molto meglio di quanto mi avevano detto! Brava cuoca Maud!)
Pomeriggio all’insegna del biliardo: dato che i bimbi tornano alle tre da scuola Oualid per due ore ha cercato pazientemente di insegnarmi come colpire una palla da biliardo…con scarsi risultati…e sua enorme delusione…e una volta mi ha anche fatto vincere!!
Arrivano i bimbi…che giocano a biliardo o guardano la tv…poi un po’ di bricolage con Monsieur Bricolage (i bimbi lo chiamano così!).
La testa mi fuma: i maschi si chiamano Muhammad, Mohamed, Ahmed, Madou, Hisham, Achid, Hassan, Hosein e Hussein (trova le sette differenze tra questi nomi) e non ne azzecco uno…
Sorina se ne va verso la stazione (abita a Liège!!) io la seguo (se no mi perdo tra i meandri, gli anfratti e i corridoi du centre). Attendo 20 minuti il treno che arriva puntualissimo e quasi mi commuovo (ma allora sono veramente a Cinecittà e tutto è possibile!!) e dopo 40 minuti di viaggio durante i quali mi chiedo se quel bimbo si chiamava Hashim o Hisham arrivo à la Gare du Nord cioè dritta dritta nel quartiere a luci rosse di Bruxelles.
Tutto dritto e arrivo a casa, ficco in un sacco tutti i miei vestiti sporchi e mi precipito verso la lavanderia a gettoni dove non capisco assolutamente niente della macchinetta ma ci provo e ci riprovo e alla fine una signora impietosita si avvicina e mi spiega come funzionano i vari bottoni. Lavo, asciugo e torno a casa chiedendomi dov’è il Josh Hartnett di St. Josse (che in questo film si chiamerebbe Mohamed al Abdul)…passando dal mio fruttivendolo/pastaio/panettiere/macellaio/pescivendolo/giornalaio/elettricista di fiducia compro un ottimo succo al mango con sottotitoli in arabo ma mentre chiuso lo sportello del frigo faccio cadere le lattine di coca sulle bottiglie di vetro d’acqua causando un evidente moto d’ira nel fruttivendolo/pastaio/panettiere/macellaio/pescivendolo/giornalaio/elettricista di fiducia che mi saluta con un au revoir affatto amichevole.
Et voilà.
venerdì 5 settembre 2008
Arrivederci Italia, ciao
...e poi eccomi catapultata in Belgio... (dopo un simpatico viaggio di 1 ora e 50 minuti di pura turbolenza... altro che BelleAir Tirana-Verona...).
All'areoporto sono venute prendermi Andreea e Julie le mie nuove coinquiline alte piu' di un metro e ottanta l'una... e mi sono sentita piccola piccola... sia per gli ovvi motivi di differenza d'altezza... sia perche' credo fosse dalla prima liceo che mi trovavo in un posto totalmente estraneo e totalmente sola...
Sob Sob
Sob Sob?? Come dicono babbo e mamma...hai voluto la bicicletta?? mo' pedali tze!!
e ho cominciato a pedalare...
...giretto perlustrativo del quartiere (turco, ma veramente turco)
...aperitivo socializzatore a base di birretta leggera leggera...di 9 gradi
...2-3 carezze alla mia nuova coinquilina inaspettata (e inizialmente poco gradita) Sasha... un cane!!
VIVO CON UN CANE?!?!?!?!
E oggi... rendez-vous con la burocrazia belga...quasi piacevole!! Gente sorridente allo sportello!! Che mi ha ripetuto otto volte la stessa cosa...dato che il mio francese e' ancora in un torpore vegetativo imbarazzante...
Da Brussels e' tutto; arrivederci.
mercoledì 3 settembre 2008
Mamma mia dammi cento lire che in Belgio voglio andar!
chi è partito prima di me mi ha detto che la notte prima ci si chiede "ma chi me l'ha fatto fare?!"
...ogni tanto questa domanda me la sono fatta (soprattutto quando non riuscivo a chiudere la valigia XXL che ora pesa il triplo dei kg consentiti sui voli alitalia e che domani al check-in mi costerà tutto lo stipendio guadagnato sudando alla zanzara) ma la voglia di andarsene è troppo forte per non poter obbedire ai suoi ordini...
e allora via, proviamo questo EVS e iniziamo persino un blog, mi sono detta...
Da domani la vostra corrispondente Tze scriverà da Brussels, Belgio.
Per ora da San Cataldo è tutto, vi aggiorniamo nelle prossime edizioni.
